Mirandola - La caduta delle ultime aquile

 

Libri e archivi, alla ricerca del pilota.

Abbiamo assimilato tantissime informazioni, ora è giunto il momento di dare un nome al pilota, di sapere chi è ancora là sotto. Tra un sondaggio e una testimonianza, indaghiamo anche in internet, potente fonte di informazioni e consultiamo i libri dedicati alla storia dell' aviazione in Italia durante la seconda guerra mondiale. Troviamo il nome di Maximilian Volke, caduto a Mirandola, nel libro “Air War Italy 1944-45" di Nick Beale - Ferdinando D'Amico - Gabriele Valentini” L'abbattimento di Volke è citato anche nei volumi

“Geschichte des Jagdgerschwaders 77 “ di Jochen Prien, dove troviamo anche una foto del pilota. Ma non essendo l'unico ad essere abbattuto quel giorno, in quella missione, manteniamo il massimo riserbo. Non siamo ancora sicuri di chi o cosa ci sia là sotto.

La morte del maresciallo Maximilian Volke e dell'Aviere scelto Burgstaller ebbe un prologo negli avvenimenti dell'agosto 1944, quando l'infelice tentativo di annessione forzata dell'ANR alla Luftwaffe (operazione Phoenix) privò le già scarse forze della Luftwaffe in Italia dell'aiuto del I° e II° gruppo da Caccia dell'Anr. Ai primi di settembre, solo due gruppi (Stab JG77 e II./JG77 per complessivi circa 60 aerei) rappresentavano tutto il "patrimonio" dell'aviazione da caccia tedesca in Italia, anche loro sul punto di essere ritirati in Germania. La situazione generale del fronte italiano era, in quel periodo, tale da far presagire l'imminente abbandono di tutto il territorio a sud del Po di fronte alla imminente offensiva alleata che si sarebbe scatenata di lì a poco (l'incertezza sulla effettiva tenuta del fronte perdurerà almeno fino ad ottobre), e che nelle intenzioni degli alleati avrebbe dovuto causare lo sfondamento della linea Gotica e il dilagare delle armate alleate nella pianura padana. Lo sfondamento, con le due battaglie di Rimini e del Mugello, si verificherà, ma la resistenza tedesca da una parte ed una serie di miopie politiche ed errori da parte alleata impedirà il superamento delle difese tedesche, rimandando la fine della guerra all'aprile 1945.


Nella preparazione dell'offensiva, l'aviazione alleata ebbe una parte preponderante: oltre a colpire direttamente le posizioni nemiche sul campo di battaglia, cacciabombardieri e bombardieri medi cercavano, per quanto possibile, di isolare il campo di battaglia battendo incessantemente le vie di comunicazione, per impedire l'afflusso e lo spostamento di truppe e rifornimenti e per ostacolare una eventuale ritirata. I bombardieri medi, in particolare, avevano il compito di tagliare le linee di comunicazione nei punti sensibili quali i nodi ferroviari e gli importantissimi ponti sul Po. A questa impressionante armata aerea (690 sortite il giorno 1 settembre 44 solo da parte della Desert Air Force, che "copre" l'avanzata dell'8va armata britannica sull'adriatico) non si oppongono che i 60 aerei dello Stab JG77 e II./JG77.