Recuperi



Correzzola

11 Febbraio 2006 – La testimonianza

L' inizio delle ricerche risale all'11 febbraio 2006, durante un'esposizione di alcuni reperti dei Romagna Air Finders, a Ferrara, in occasione di MILIFERRARA, fiera di militaria. Mirko Tesser, di Pontelongo (Padova) si avvicina al nostro stand, accompagnato da alcuni amici, dopo un attimo di esitazione, ci parla di un abbattimento di un pilota italiano, avvenuto nel marzo del '44 e caduto nelle campagne di Correzzola, dopo Cavarzere direzione Padova. Offriamo tutta la nostra collaborazione e assistenza, registriamo tutta la testimonianza, scambiamo contatti telefonici, indirizzi e cellulari, cosa che facciamo sempre in questi casi e ci consultiamo con il resto del gruppo.

" Era circa mezzogiorno e su in cielo si stava svolgendo una delle tante battaglie aeree. una picchiata, il velivolo era chiaramente fuori controllo, poi un gran boato e una grossa nuvola di fumo. Io ed altri bambini ci recammo sul luogo del disastro, la scena era a dir poco agghiacciante: lamiere fumanti, fuoco, ed una grossa voragine da dove si vedeva uscire del fumo denso e nero, attorno alla voragine Ie ali distrutte e parti del velivolo sparpagliate ovunque, ed è Ià che vidi per la prima volta un cadavere, o per meglio dire parti di esso... Non capivamo esattamente quello che era successo, per noi bambini era quasi un gioco, quel giorno la guerra era arrivata davanti ai miei occhi con tutta la sua crudeltà. Dopo pochi minuti arrivarono i militi della Guardia Nazionale Repubblicana che recuperarono pochi resti del pilota, Ii composero dentro una cassettina di legno che venne poi consegnata al parroco. Fu fatto anche un tentativo per cercare di recuperare altro materiale, ma I'operazione venne abbandonata di lì a poco causa di infiltrazione d'acqua nella buca." Mirko Tesser

Iniziamo le ricerche “in casa”...

Prima con la cartina, per individuare la località e in internet per “spulciare” negli archivi e nei forum di discussione di appassionati di storia dell'Aeronautica a livello internazionale. Ci viene incontro il prezioso aiuto di un caro amico, Alessandro Voltolina, di Chioggia. Una volta accordato l'incontro con Tesser, Voltolina si fa accompagnare sul luogo dell'impatto, per documentarci e ci spedisce per mail la foto con i dati e le coordinate della zona. Cominciamo ad avere qualche cosa di concreto, ma ovviamente non basta. Su consiglio di Alberto Ferrari, il sig. Tesser, con il parroco locale, trova nell'archivio della Chiesa un certificato di morte di un aviatore.

Li 12 marzo 1944



Abbiamo il nome di un pilota e la data dell'abbattimento che coincide con la testimonianza. Ma dobbiamo avere ulteriori conferme. In internet troviamo un documento, il rapporto di quella missione. La pagina digitalizzata proviene da una pubblicazione del Dott. Ferdinando D'Amico, uno storico a livello internazionale, che prontamente contattiamo.

Silvano Zaccari ricompila il testo, rendendolo leggibile:

9 Luglio 2006 - Primo sondaggio

Abbiamo dei documenti importanti, ma non le prove dell'abbattimento, quindi un caldissimo 8 luglio i RAF si organizzano per effettuare il primo sopralluogo a Correzzola. Nel frattempo Mirko Tesser e Alessandro Voltolina, si mettono in contatto con il proprietario del terreno, il gentilissimo Donato Lazzarin, che ci autorizza ad entrare nella sua proprietà. Siamo abituati nelle nostre zone ad operare in aperta campagna, ma il rettangolo di terreno incoltivato da tantissimi anni, ora pieno di fitta vegetazione. Questo ci impedisce di usare al meglio i metaldetectors, ma non ci impedisce di trovare le prime prove: frammenti di alluminio avio.

Siamo sulla buona strada, Tesser ci porta da un altro testimone che conferma l'accaduto. Conosciamo così la signora Remigia Biondi, che, sbalordita del nostro gruppo e impegno, racconta con le lacrime agli occhi di quell'aereo caduto in picchiata e avvolto dalle fiamme. Ci rivela che ci fu anche un tentativo di recupero, ma a causa di una falda rendendo così impossibile ogni tentativo di estrarre il corpo dilaniato del pilota. Fu trovata la piastrina di riconoscimento e consegnata alla milizia che intervenne per allontanare i civili. Il cratere, con i resti del pilota e del suo aereo, fu riempito di terra e chiuso. Durante i sondaggi, viene redatto con il Comando dei Carabinieri di Codevigo (Pd) il verbale che ci autorizza alle ricerche di materiale bellico e un altro gruppo si reca in comune di Correzzola. Qui, il proprietario del terreno Sig. Lazzarin, unitamente al Presidente Leo Venieri e a Marcello Spinozzi si recano presso gli uffici dell'Amministrazione Comunale per un colloquio diretto. Conosciamo così i gentilissimi Mauro Fecchio, Sindaco, e il Geometra Nicola Lunardi ed illustriamo il motivo della nostra presenza nel territorio Comunale ed ufficializzare la richiesta di collaborazione al recupero con la promessa di collaborazione da parte dell'Ente Locale al recupero del caccia italiano e ai resti del suo sfortunato pilota.

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