Vighizzolo d’Este

 



VIGHIZZOLO I resti di un bombardiere alleato precipitato vicino al centro del paese. Da anni emergono schegge di carlinga e bossoli

L'aereo fantasma sepolto in un campo di grano

Fra i rottami potrebbero esservi ancora l’equipaggio e il carico di bombe. Vertice in Comune per il recupero


Vighizzolo

Un aereo sepolto a diversi metri di profondità, un bombardamento nella notte di Natale, una fetta di campagna che regala da anni pezzi di alluminio, proiettili e altri reperti. Gli ingredienti per una caccia al tesoro in grande stile ci sono tutti ed ora non rimane che attendere la campagna di scavi: è partita ufficialmente l'altro ieri, con una riunione congiunta fra l'amministrazione di Vighizzolo, le forze dell'ordine ed un'associazione di storici, la rincorsa a quello che potrebbe rappresentare il più importante ritrovamento bellico della seconda guerra mondiale nel padovano. La storia dell'aereo fantasma parte da molto lontano e per sessant'anni è rimasta sepolta nella memoria, più che negli archivi. Sono ancora in molti a ricordare, anche se sull'anno esatto c'è qualche discrepanza fra i testimoni, quell'enorme aereo che vola da solo a bassa quota, come se avesse perso la bussola. Poi i motori cambiano improvvisamente il loro canto e l'aeromobile, poco più di un ombra nel cielo notturno, inizia una discesa folle verso il terreno. Infine lo schianto, un botto impressionante ed il silenzio della campagna di Vighizzolo. Qui finisce la storia ed inizia la leggenda, che presenta due diverse versioni del fatto. Secondo alcuni i rottami, gli esplosivi e i corpi dei piloti sarebbero stati recuperati dall'esercito italiano il mattino successivo allo schianto. Altre fonti fanno però sapere che la fusoliera dell'aereo, probabilmente un bombardiere di grandi dimensioni, si era conficcata così profondamente nel terreno molle da essere virtualmente irraggiungibile. A mistero si aggiunge poi mistero se si va a spulciare negli archivi di guerra, che non segnalano ritrovamenti o catture nel mese di dicembre del 1943 e del 1944. A scoperchiare il calderone di quello scorcio di guerra è uno storico locale, che qualche settimana fa avrebbe individuato con precisione il luogo del disastro. Sulla vicenda c'è il più assoluto riserbo da parte delle autorità, che temono un'invasione di curiosi, magari armati di metal detector e vanghe, prima dell'avvio dei lavori. L'ubicazione del campo in cui si stanno conducendo le ricerche è quindi top secret, mentre tutti i reperti recuperati in una prima visita sono oggetto di studio da parte degli esperti dell'associazione Romagna air finders. Le ruspe dovrebbero arrivare nelle campagne di Vighizzolo all'inizio di ottobre, tempo permettendo, ma lo spiegamento di forze sarà imponente: all'interno della carcassa potrebbero esserci ancora bombe inesplose e addirittura i corpi dei membri dell'equipaggio.

Ferdinando Garavello



 

VIGHIZZOLO Inizia il conto alla rovescia dello scavo che porterà alla luce i resti di un aereo alleato precipitato nella seconda guerra mondiale

A caccia di soldi per la "tomba" del bombardiere

Il Comune è al verde e chiede aiuto al Consorzio di bonifica, ai Vigili del fuoco e alla Protezione Civile


Vighizzolo

Inizia il conto alla rovescia che porterà allo scavo in un campo di Vighizzolo, nel quale si presume sia ancora sepolto un aereo della seconda guerra mondiale. Il mistero sul bombardiere, crivellato dai proiettili della contraerea della Bassa e precipitato dopo un raid su Padova, verrà finalmente svelato: secondo alcuni a parecchi metri di profondità giacciono ancora i resti dell'equipaggio del velivolo, mentre secondo altri tutto quanto è già stato ripulito dalla milizia repubblichina il giorno dopo lo schianto. A favore della prima tesi è l'assenza totale di documenti ufficiali su abbattimenti e ritrovamenti di rottami o corpi in zona. Gli schedari alleati non segnalano nulla in merito, ma d'altra parte nemmeno i documenti italiani e tedeschi dell'epoca riportano notizie in merito. L'associazione Romagna air finders, specializzata in recuperi di materiale bellico ed in ricostruzioni storiche, arriverà a Vighizzolo per condurre le operazioni sul luogo del ritrovamento. La località interessata rimane intanto top secret, per evitare che il luogo diventi meta di un continuo pellegrinaggio e che venga preso di mira da novelli recuperanti senza scrupoli. Per ora affiorano dal terreno alcune ampie chiazze di zolle bruciate dall'esplosione, chiaramente annerite anche dopo 60 anni dallo schianto. Frammisti alla terra salgono alla superficie continuamente proiettili, frammenti di alluminio e pezzi vari. Alcuni sono stati requisiti dagli esperti della Romagna air finders, che pochi giorni fa hanno incontrato per approfondire la questione i carabinieri ed il sindaco, Michele Barbetta. Quest'ultimo ha diffuso una lettera, chiedendo supporto ed aiuto a vari enti, istituzioni e forze dell'ordine presenti sul territorio: dati i costi ingenti di una simile campagna di scavi, si pensa di coinvolgere il Consorzio di bonifica Euganeo per gli escavatori, i pompieri di Este per le idrovore, la Protezione Civile per la gestione del campo ed altre autorità per una migliore riuscita delle ricerche.

 

Vighizzolo L'aereo militare sepolto nei campi sarà recuperato da una ditta specializzata



Vighizzolo

È giunta ormai alla stretta finale la vicenda dell'aereo della seconda guerra mondiale sepolto in un campo di Vighizzolo, dal quale emergono da anni frammenti d'alluminio, bossoli e altri piccoli rottami. Oggi si terrà nel municipio del paese un incontro, al quale parteciperanno il sindaco, Michele Barbetta ed i rappresentanti dell'associazione Romagna air finders. Gli esperti del gruppo emiliano, che hanno già eseguito decine di recuperi in tutto il Paese, presenteranno il piano di scavi e la strategia per tentare di riportare alla luce quel che resta del misterioso aereo. All'incontro parteciperanno anche il comandante della Compagnia dei carabinieri di Este, Christian Arvoti, la Croce rossa del monselicense e di Ravenna, i comandanti delle stazioni locali dei carabinieri, i vigili del fuoco del distaccamento atestino ed il consorzio di bonifica Euganeo. I lavori di scavo inizieranno quasi certamente, in base alle condizioni meteo, sabato prossimo e dovrebbero concludersi in giornata. Se invece dovessero essere rinvenuti, come molti credono, ordigni inesplosi o addirittura i resti dell'equipaggio, la campagna proseguirà per molto tempo e verranno coinvolte anche le ambasciate dei Paesi d'origine dei militari deceduti nello schianto. (f.g.)