I Fatti di Correzzola

 

Dobbiamo rientrare, si ritorna tutti a casa, chi abita a Chioggia, chi a Ro Ferrarese, Ferrara

e Portomaggiore, chi ad Argenta e oltre verso Ravenna, Fusignano e Conselice.

Torneremo a Correzzola con attrezzatura adeguata.

Nei giorni successivi, la ricerca non si ferma. I nostri collaboratori trovano altri documenti

inerenti quella data, questa volta sono documenti dalla parte alleata.



Ricerca di Michele Becchi:

PADOVA, 11 marzo 1944.

Il bombardamento della città di Padova

della 15th Air Force effettuate sul territorio italiano.

Oltre ad una insolita concentrazione di forze (rappresentata dai caccia del 1° Gruppo ANR,

dal JG/77 e dall’JG/53, oltre che dalla onnipresente contraerea) i bombardieri americani

dovettero subire gli effetti di una imprevista sovrapposizione sul bersaglio, dovuta a ritardi,

di B-24 e B-17.

Durante il “passaggio” su Padova nel corso di un’altra missione in transito giusto sotto i B-

17, a seguito della confusione sul bersaglio, si dovettero effettuare due corse di

bombardamento. Nella prima, circa metà dei bombardieri riuscì a sganciare, e l’altra metà

dovette attendere fino a che fu completata la seconda corsa. Quando i velivoli avanzati

erano pronti a sganciare, un altro gruppo arrivò sul bersaglio da un diverso angolo di

attacco, così che non poterono sganciare per paura di colpire gli aerei sottostanti. Solo i

bombardieri posteriori riuscirono a sganciare in sicurezza, nel secondo attacco invece tutte

le bombe furono sganciate.

Un ritardo di pochi minuti, ma sufficienti a dare modo ai piloti della Luftwaffe e della ANR

di colpire efficacemente. La formazione americana era di quattro gruppi (97th, 301st, 2nd

e 99th BG) mentre i P-47 del 325th FG fornivano la scorta. Gli altri gruppi erano già sulla

rotta del ritorno quando il 2nd Gruppo di bombardieri fece il secondo attacco, anche la

scorta era insieme agli altri tre gruppi. Quando i piloti dei P47 si accorsero dell'attacco da

parte dei caccia dell'asse, tornarono indietro e impegnarono il combattimento, ma

avevano già subito parecchie perdite.

Testimonianze di alcuni membri degli equipaggi dei B17:

“I Macchi C-205 del 1° GrCt, JU-88, ME.110 e ME-109 attaccarono la sezione dopo la

seconda corsa di bombardamento. Venivano dai lati (from three to nine o'clock), singoli, in

coppie o in file di sei, portando gli attacchi fino a 150 piedi di distanza. Alcuni lanciavano

razzi, oltre al fuoco dei cannoni da 20 mm. Erano molto aggressivi e fecero ripetuti

attacchi. Il fuoco causò la perdita di due aerei, il ferimento di due uomini e gravi danni ad

altri sette aerei…”

“In breve l’incendio si allargò e si cominciarono a vedere dei paracadute. Chi ne ha visti di

aereo esplose e precipitò in fiamme…”

“Nord-14:30’ Est, un punto 31 miglia al largo di Ancona!”

Un messaggio dall’aereo diceva che i cavi di controllo erano recisi…Fu visto per l’ultima

volta mentre lasciava la formazione e dirigendosi verso la Jugoslavia…Sparendo per

sempre.




Un B17- La Fortezza Volante (Fonte internet)





Due P-47 del 325th Fighter Group, la scorta che si scontr˜ con i

Macchi dell'ANR, forse quelli che hanno abbattuto Boscutti (Becchi)



Silvano Zaccari e Moreno Biavati in missione notturna

Non abbiamo tanto tempo disponibile, le giornate si accorciano sempre di più e fa sempre

più freddo. Interviene la Protezione Civile di Ravenna che ci sostiene, come sempre,

dandoci i mezzi, personale specializzato e logistica. Cosicchè Silvano e Moreno, venerdì

10 novembre, raggiungono Correzzola in camper. L'obiettivo è prosciugare la buca con le

pompe idrovore. Hanno lavorato tutta la notte, permettendoci così, al nostro arrivo la

mattina del sabato, di trovare l'area bonificata.